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Piante velenose
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Iris

Iris foetidissima L.

Giaggiolo puzzolente, Giglio dei morti.

Forma biologica: Geofita rizomatosa (Piante con fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi).

Descrizione: Pianta perenne sempreverde, di aspetto erbaceo ,glabra, fusto eretto semplice, diritto o arcuato, con una costa angolosa, grosso rizoma. Altezza 50 – 100 cm.
Le foglie sono dritte, lanceolate, tutte basali, larghe 10 -25 mm, che emanano un odore fetido allo sfregamento o se spezzate.
I fiori profumati, peduncolati alla sommità del fusto (3-5). Perigonio petaloide, formato da 6 pezzi in 2 serie, le 2 lacinie esterne 4-5 cm giallastre poi sfumate di viola verso il bordo, quelle interne giallo chiaro sfumate grigio-viola. Stami 3, ovario infero, 3 stimmi.
I frutti sono capsule (2-4 cm ) carnose, che contengono semi scarlatti, gialli o, raramente, bianchi.

Antesi: Maggio - Agosto.

Tipo corologico: Euri-Medit.( Specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est).

Distribuzione in Italia: Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna; risulta inoltre accertata la presenza in Lombardia (dal Varesotto al Bergamasco, specie nell'area insubrica e prealpina) e in Trentino, probabilmente solo inselvatichita.

Habitat: luoghi ombrosi, boschi, siepi da 0 a 1.400 m.

Note di sistematica: Simile è Iris pseudacorus ( Giaggiolo giallo), diffuso nei luoghi umidi, vicino ai corsi d’acqua, con fiori giallo vivo che compaiono da giugno ad agosto

Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco e significa “arcobaleno”, per le sfumature di colore di queste piante, il nome specifico fa riferimento all’odore particolare della pianta, un odore simile a quello della carne gli anglosassoni lo chiamano, per questo motivo,"roast beef plant".

Curiosità: Pianta conosciuta e coltivata fin dall'antichità entra nel blasone dei re di Francia e in quello di molte altre case regnanti e di nobili famiglie, nello stemma di città e di castelli, sempre come simbolico segno di gentilezza. Esso era però anche simbolo della morte perchè Iris guidava le anime delle donne, nel regno dei defunti ( da questa credenza potrebbe derivare il nome volgare di Giglio dei morti); era anche il fiore dedicato a Giunone ed in questo senso era considerato simbolo di luce e di eloquenza.
Il colore rosso vivo dei semi di circa ½ cm di diametro, che persistono sino a inverno avanzato, li rende molto visibili, questo fa pensare ad un richiamo per gli uccelli, ed effettivamente è così. Gli uccelli in realtà non li mangiano, richiamati dal colore li trasportano, permettendone così la disseminazione .

 

Hermodactylus tuberosus

 

 

Etimologia: Dal greco Hermes = Mercurio, e dactylos = dito, per la forma dei tuberi.

Sinonimo:
Iris tuberosa L.

Nomi italiani: Bellavedova, bocca di lupo
Nomi inglesi: Snake's head iris, widow iris

SISTEMATICA
Regno: Plantae
Tipo: Spermatophyta (piante con semi)
Sottotipo: Angiospermae (piante con fiori)
Classe: Monocotyledones
Ordine: Liliales
Famiglia: Iridaceae

DESCRIZIONE: Pianta erbacea perenne, rizomatosa, con foglie a sezione quadrangolare. Il fiore è unico, avvolto in una spata lanceolata, con tepali esterni bruni, giallo-verdastri sul margine, mentre i tepali interni sono lineari.
Forma biologica: G rhiz
Periodo di fioritura: II-III
Altitudine: 0/1400 m.
Frequenza al Nord: R
Frequenza al Centro: R
Frequenza al Sud: R
Frequenza nelle Isole: R
Corologia: N-Steno-Medit.
Note: Si distingue dagli Iris per il frutto uniloculare e per le foglie a sezione quadrangolare.


Iris pseudocorus.

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Iris pseudopumila.

 

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Iris sabina.

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Iris unguicolaris.

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Iris Gramicea.